E' deceduta all'età di 69 anni il 5 Febbraio 1964.
Note Generali
Si sposa con Giuseppe Fecchio a Ceregnano e vanno a vivere a S.Apollinare (ora Comune di Rovigo) e nel 1935 migrano a Fratta Polesine. Famiglia di agricoltori che possiede un buon appezzamento di terra in quel di Fratta con annessa casa dove abitano (via Ramedello Basso) la casa è ampia per contenere tutta la famiglia a cui si aggiungono La zia Maria, un fratello di lei e Nane. Non è chiaro il rapporto di parentela. Vivono li tutti sino a quando le figlie si sposano a fanno altrove la loro famiglia. La coltivazione tipica è la barbabietola da zucchero. In questa casa durante la seconda guerra mondiale sono stati ospitati per breve tempo, poiché sfollati da Milano dove c’era pericolo e non c’era cibo, Marino, Luciano, Mariuccia, Antonio e le loro mamme poiché i padri erano militari (a Livorno Vincenzo papà di Marino ed in Jugoslavia Attilio papà di Mariuccia. Dopo il rientro a Milano la famiglia Fecchio saltuariamente forniva del cibo prodotto dalla loro modesta attività agricola, che continuava a mancare a Milano. Allora Maria, mamma di Marino e Nina, mamma di Mariuccia, andavano in treno da Milano a Fratta per prendere qualche valigia di patate qualche pollo e qualche salame oltre naturalmente al pan biscotto. Questi viaggi in treno erano molto pericolosi poiché i treni subivano mitragliamenti da aerei degli alleati che stavano combattendo i tedeschi ancora padroni del Nord Italia. Maria ricordava di essere stata mitragliata mentre il treno era fermo alla stazione di Verona.
Marino ricorda il viaggio di andata quando è stato sfollato: “Siamo partiti da Cusano a notte fonda su di un carretto tirato da un cavallo (o asino) di proprietà di Attilio che teneva le redini. Passo passo siamo arrivati alla stazione di Lambiate passando in uno dei tunnel che passano sotto i binari della stazione centrale di Milano . Questo tunnel, poiché era notte e c’era obbligo di oscuramento per non diventare bersagli di Pippo (aereo che faceva sporadici bombardamenti notturni), era fiocamente illuminato da deboli lampade che spargevano un tenue luce arancione. Ci siamo imbarcati in treno, non ho memorie del viaggio; certamente abbiamo dovuto cambiare treno a Verona per prendere la ferrovia che porta a Ferrara e che passa quindi da Fratta (ancora oggi è così un solo binario !!!!!!) e sia giunti a sera a Fratta dove c’era un altro carretto tirato da un cavallo che ci ha portato in Ramedello Basso . Finalmente arrivati stanchi ed affamati. Era sera inoltrata. Allora la zia Regina (sorella della Nonna Antonia; che non ricordo se era con noi a Fratta oppure se era rimasta a Cusano), ci ha dato come cena un tazza di caffelatte con inzuppato del pan biscotto. Quella tazza di caffèlatte con pan biscotto mi si è tanto impresso nella memoria che lo considero il miglior caffelatte che abbia mai mangiato in vita mia (era fame), tant’è che è per me tradizione, quando lo vedo nei supermercati comperare il pan biscotto. Non l’ho mai più trovato di uguale qualità e sono passati quasi 60 anni.”
Cina e Giuseppe si sono sposati con una cerimonia religiosa e civile il 15 Gennaio 1919 a Ceregnano. Essi hanno avuto due figli e tre figlie, di nome Vincenzo, <Sconosciuto>, <Sconosciuta>, Agnese e <Sconosciuta>.